Il marketing di affiliazione è una delle nuove attività online che presenta una continua crescita e che, dovuto alla continua digitalizzazione della economia, è destinata a crescere ancora di più.
Nel caso di un cittadino italiano che voglia lanciarsi in questo business, che tipo di configurazione fiscale gli conviene assumere? Il business sarà ancora redditizio dopo aver pagato le tasse? Nel caso che l’attività si svolga su un mercato estero, come per esempio Amazon Usa, però stando fisicamente ubicato in Italia, si devono ugualmente pagare le tasse?
Per chiarire questi punti, ho tenuto una lunga conversazione con il mio commercialista, il quale mi ha fornito le seguenti risposte:
Prima di tutto chiariamo che un cittadino italiano, residente in Italia, è tenuto a pagare le tasse anche sui redditi generati all’estero. Quindi se stando in Italia, stai producendo redditi all’estero, per esempio con Amazon USA o con qualche filiale Amazon in Europa, questi redditi devono essere compresi nella tua dichiarazione dei redditi
Per quanto riguarda le tasse, è molto importante sapere in anticipo quanto si dovrà pagare perché la incidenza fiscale potrebbe addirittura azzerare gli utili sopra alcuni prodotti. Inoltre, nel caso che si stia negoziando prodotti assoggettati ad Iva, quando si calcola una commissione, si deve sapere se la si sta calcolando su un prezzo con o senza Iva.
Quando si dispone di dati certi, cioè di quanto è l’Iva e quanto è l’utile lordo su ogni pezzo venduto, si può fare un calcolo di quanti articoli al mese si deve riuscire a vendere per coprire i costi fissi, la pubblicità e le tasse, e vedere se il gioco vale la candela.
Per quanto riguarda la configurazione societaria, la migliore sarebbe la società s.r.l., in quanto le configurazioni a titolo personale che sono più semplici e meno costose, come per esempio quelle che sono denominate come “lavoro autonomo occasionale” ed il “regime forfettario”, potrebbero non essere accettate e contestate dal fisco.
Invece nel caso di ditta individuale o di società s.n.c., bisogna valutare bene il tema della responsabilità personale che queste comportano perché trattandosi di società di persone, nel caso che un consumatore faccia una denuncia per eventuali disfunzioni di un prodotto, il pagamento dei danni può essere richiesto anche a carico dei beni a titolo personale del socio o dei soci della s.n.c..
Quindi il veicolo più sicuro ed ottimale per l’attività di marketing di affiliazione sarebbe una società s.r.l. che offre la possibilità di limitare la responsabilità degli amministratori e di salvaguardare i beni personali.
Costituire una società s.r.l. costa circa 2500 – 3000 Euro, richiede un capitale sociale minimo di 10.000 Euro ed i costi di gestione annuale si aggirano sui 2500 Euro. Per quanto riguarda l’aliquota delle imposte, la sommatoria tra varie e differenti imposte e tasse ci porta ad una tassazione sugli utili di circa il 64%, che si può ridurre di qualcosa se il tuo commercialista è esperto in alchimie fiscali
Come inizio è abbastanza costoso, soprattutto se consideriamo che molte persone che non trovano più un posto di lavoro stanno pensando di mettere in gioco i propri risparmi per fare un balzo nel mondo della imprenditoria per auto generare i propri mezzi di sussistenza, in quanto non vedono altre soluzioni percorribili.
Ed infine, la costituzione di una s.r.l. non appare molto competitiva rispetto alle offerte che si trovano in giro per il mondo, in paesi che hanno economie che crescono costantemente, che hanno governi stabili, che hanno un costo della vita addirittura inferiore al nostro ed una incidenza fiscale molto più bassa o addirittura vicina allo zero per cento.
Ma questo sarà oggetto della seconda parte di questo articolo.