Nel mondo globale in cui viviamo, dovrebbe essere considerato normale possedere due o più passaporti. I giovani, quando diventano maggiorenni, dovrebbero proporsi di ottenere un secondo passaporto. I motivi sono facili da intendere: la tecnologia ha cambiato il mondo per cui, grazie a internet, adesso è possibile lavorare a distanza, cioè vivere in un paese e “lavorare” in un altro paese. Milioni di persone del cosiddetto terzo mondo, per mezzo di internet, prestano servizi di tutti i tipi ad imprese del primo mondo, come assistenza al cliente, programmazione, copywriting, traduzioni, servizi grafici etc. etc. In questo modo, migliaia di posti di lavoro che dovrebbero essere coperti dai cittadini locali, sono invece coperti da persone del terzo mondo ad un costo molto inferiore. Per cui, per un cittadino del primo mondo, quando si tratta di trovare un lavoro, non ha molto senso rimanere legato alla offerta di un solo paese. I posti di lavoro si sono dematerializzati, e quando tuttavia esistono, non stanno più nello stesso luogo in cui stavano trenta anni fa. Adesso per trovare lavoro può anche essere necessario uscire dal proprio paese, imparare un’altra lingua, essere più flessibili.
Però non è tutto negativo, perché bisogna anche dire che I giovani di oggi hanno di fronte a se’ una grande opportunità storica di accumulare ricchezza che nessuna altra generazione ha mai avuto. La progressiva dematerializzazione dei business che diventano digitali offre delle opportunità gigantesche. Ma per cogliere queste opportunità prima di tutto bisogna liberarsi della mentalità del posto fisso, e poi si necessita auto formarsi, studiare per proprio conto quello che le università non insegnano, saper parlare inglese, perché tutte le informazioni importante sono in inglese e la maggior parte delle start up tecnologiche nascono nei mercati di lingua inglese. Ma soprattutto, i giovani devono imparare ad essere indipendenti, a provvedere a se stessi a 360 gradi, a fare le migliori scelte per esempio su come costituire il proprio business, dove costituirlo ed avere la accortezza di paragonare i diversi regimi fiscali per scegliere quello che più si addice al loro business.
In pratica i giovani di oggi necessitano molte più competenze di quelle che erano necessarie alle generazioni precedenti, per le quali il posto fisso risolveva tutti i problemi, e tutto il resto come le tasse e la pensione, era compreso nel sistema. Ecco quindi che ai giovani non conviene rimanere legati alle sorti di un solo paese, come l’Italia per esempio, che difficilmente trova una stabilità di governo e vive una turbolenza politica permanente che non è propizia per la crescita del settore economico. È del tutto sensato pensare di uscire dal paese per fare una esperienza di lavoro. Ed è ancora più sensato informarsi sulle possibilità di ottenere la nazionalità ed il relativo passaporto che questo paese offre. Non si tratta di un tema secondario, si tratta di una normale precauzione che qualunque cittadino dovrebbe prendere, cioè crearsi una seconda o terza opportunità, perché il sistema paese che offre una quantità decrescente di posti di lavoro, inevitabilmente finisce con praticare una alta imposizione fiscale abbinata ad una contemporanea diminuzione dei servizi al cittadino o, peggio ancora, imbocca il cammino del populismo.
Il secondo passaporto dà la possibilità di scegliere in quale paese essere residente e dichiarare il proprio reddito e di ottimizzare le tasse tra i due paesi. Ed in quanto a qualità di vita si potrà anche beneficiare delle condizioni che offre il secondo paese, come per esempio il clima, il costo della vita, servizi medici a prezzi competitivi e così via. E quando si andrà in pensione, si potrà scegliere in quale paese vivere secondo la convenienza, oppure vivere 6 mesi in Italia e 6 mesi fuori, sfruttando le stagioni più favorevoli. In conclusione, Il secondo passaporto è utile per tutta la vita.